Oggi è la festa del nostro santo patrono S Giorgio. In questo giorno, nonostante la distanza fisica che ci divide, tutti noi ci sentiamo ancora più legati di quanto già non siamo.
A legarci è un forte spirito di appartenenza a un Movimento che ormai, da più di un secolo, accomuna persone di tutte le età in tutto il mondo. A legarci è una promessa che il nostro fondatore per primo fece ispirandosi all’antico spirito cavalleresco, e che dopo di lui ogni scout ha recitato.
San Giorgio incarna appieno gli ideali della promessa, ideali che tutti noi sentiamo nostri! Anche chi, purtroppo, non ha ancora potuto promettere di impegnarsi a rispettarli per il resto della vita.
Crediamo però che la cosa più importante sia credere in tutto ciò! Ed essere convinti di accogliere i valori dello scoutismo nella nostra vita.
Con questi valori nel cuore vi chiediamo rinnovare, oggi, la vostra promessa, per sentirci ancor di più parte della grande famiglia dello scoutismo.
«Con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio:
- per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese;
- per aiutare gli altri in ogni circostanza;
- per osservare la Legge scout.»
Pensando a San Giorgio, siamo certi che vi sia subito venuta alla mente l’immagine di un valoroso cavaliere in sella al suo destriero, che impugna una lancia, intento a sconfiggere un Drago! Ed è proprio di questa leggenda che oggi vogliamo parlarvi:
Si crede che l’episodio del drago non sia nient’altro che un simbolo. Non crediamo che la battaglia di San Giorgio contro il mostro, benché sia una leggenda, sia nata unicamente dall’interpretazione erronea dei cantori delle rappresentazioni pittoriche.
Se riportiamo alla lettera la definizione del dizionario, troviamo che il drago è un animale fantastico. Da qui a concludere che il combattimento di San Giorgio contro il drago è una favola, non c’è molto. Tuttavia, i testi antichi, come la scrittura stessa, non indicano come “drago” (draco, dracones) indifferentemente gli animali giganti (come le balene o i grandi sauri), i serpenti di grossa taglia, le iene e gli sciacalli? Il benedettino Calmet non dice nel suo dizionario della Bibbia che “i draghi non sono altro che dei vecchi serpenti arrivati grazie all’età a una lunghezza prodigiosa”?
Possiamo dunque vedere nel drago ucciso da San Giorgio nient’altro che un enorme sauro, deformato dall’età e dal soggiorno prolungato nelle caverne; se non addirittura un mostro sopravvissuto di una razza completamente estinta dalla faccia del pianeta.
Non più di coloro che lo negano, abbiamo la prova che il famoso martire abbia davvero combattuto un drago.
Al di là di quello che è stato, noi scout sapremo vedere nell’eroe magnifico che abbiamo preso per patrono, il giovane guerriero coraggioso e cavalleresco, vincitore nel salvare il suo prossimo dal drago di Lydda. E tutto questo non ruberà ai nostri occhi il simbolo espressivo della battaglia vittoriosa di un cristiano contro una bestia immonda. Al contrario gli scout capiranno meglio la grande lezione di San Giorgio, lezione che riassume così bene Jean di Plessis: “La virtù consiste nel vincere”. E questi due modelli, nella notte invocheranno il nome di Cristo: Dominus fortis et potens, Dominus potens in proelio; ovvero: Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia.»
SAN GIORGIO E LA TUA PROMESSA
Padre. A. Ruggi D’Aragoni o.p., “S. Giorgio e la tua Promessa”, in “L’esploratore”, ASCI,
Il 23 aprile hai posto all’occhiello, accanto al giglio, un fiore.
La sera, tra le diciannove e le venti, hai rinnovato la Promessa con i tuoi fratelli di Reparto, in unione con tutti i fratelli scouts del mondo, che lo stesso giorno, alla stessa ora, rinnovano la stessa promessa, uniti a te.
Credo che S.Giorgio, lassù nella gloria del Cielo, debba essere contento.
Perché è in onore suo che migliaia di Esploratori rinnovano la loro Promessa, fiduciosi nel suo patrocinio.
San Giorgio è il nostro protettore. Ma perché l’abbiamo scelto?
L’abbiamo scelto perché era il protettore dei Cavalieri cristiani.
Ma perché gli antichi Cavalieri lo scelsero come protettore? …Perché era l’esempio di quello che volevano essere loro: forti, coraggiosi, pronti a servire ed a accorrere in difesa dei deboli e degli oppressi, fedeli fino alla morte.
(…) Comunque siano andate le cose, quello che è certo è che San Giorgio fu un glorioso martire che dette il sangue per Gesù Cristo sotto Diocleziano, e la sua leggendaria vittoria sul drago rimane il simbolo della lotta per il bene contro il male, che ognuno di noi deve sostenere, con indomito coraggio, affrontando anche pericoli e duri sacrifici.
Ognuno di noi ha almeno un drago da vincere in se stesso, se vuole rimanere buono e fedele a Gesù Cristo. Non possiamo rifiutare di combatterlo. E la gioia più bella e più grande sarà di averlo vinto.
Con la fedeltà alla nostra legge e l’aiuto di San Giorgio, saremo vittoriosi.
Roma, 1948, 3-4, p. 2. Da https://www.agesci.it/?wpfb_dl=267 p. 17.
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