“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
I primi dodici articoli della Costituzione sono dedicati ai principi fondamentali.
Il primo articolo della Costituzione definisce innanzitutto la forma dello Stato: l’Italia è una repubblica e non una monarchia, com’era invece stata dall’Unità (nel 1861) fino alla fine della Seconda guerra mondiale.
Ma con il termine di Repubblica si vuole anche sottolineare la sua contrapposizione al regime precedente, che aveva permesso la presa del potere da parte del fascismo.
Altrettanto basilare è l’ulteriore necessaria qualifica di questa repubblica: la democrazia. Vi è il rifiuto di qualunque valore o principio assoluto, salvo quello del metodo democratico di governo. Il potere di comando (sovranità) è attribuito originariamente al popolo, che lo esercita direttamente o indirettamente. Ma lo stesso popolo sovrano, poiché esercita il suo potere in uno Stato di diritto, è soggetto al rispetto della legalità costituzionale, vale a dire dei principi e dei diritti inviolabili sanciti dalla stessa Costituzione.
Si stabilisce anche il principio lavorista: il lavoro costituisce, pertanto, il fondamento sociale ed un vero e proprio principio distintivo della Repubblica, collocando di fatto tutti coloro che esercitano un’attività lavorativa al centro della vita politica, economica e sociale del Paese. Il lavoro, peraltro, viene inteso non tanto come strumento volto a conseguire mezzi di sussistenza, ma come tramite necessario per realizzare la personalità di ciascuno e come dovere di partecipazione sociale per contribuire al progresso sociale o spirituale della società.
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